Obesità infantile: ecco i dieci fattori di rischio principali

I bambini italiani pesano più di quello che dovrebbero. Il30 per cento di loro è in sovrappeso, e il 10 per cento rischia in futuro di diventarlo. Lo afferma un rapporto su 200 mila bambini dell’Osservatorio Nutrikid Nestlé in collaborazione con la Clinica pediatrica del San Paolo di Milano, con la Spes, Società per l’educazione alla salute, e con il centro di ricerca Ales Research. A predisporre i più piccoli al sovrappeso e all’obesità (soprattutto da adulti) sono stili di vita alimentari sbagliati, non corretti o addirittura incentivati all’interno della famiglia.

Via blog.panorama.it

“Lo zucchero fa male come l’alcol” Dagli Usa la proposta di tassarlo

E’ bandito dalle diete e odiato dai dentisti. Per fare pace con la bilancia è meglio non consumarne troppo, ma ora dagli Stati Uniti parte una vera e propria ‘crociata’ contro lo zucchero. Secondo una ricerca della University of California 1, pubblicata sulla rivista Nature 2, rende dipendenti, come il tabacco e l’alcol e per questo motivo la sua vendita dovrebbe essere regolata per legge.

 

Via repubblica.it

 

Relazione tra frequenza di consumo dei pasti e adiposità

Il rapporto tra una maggiore o minore frequenza di consumo di alimenti e l’insorgenza di obesità è tuttora oggetto di un intenso dibattito tra gli esperti. Tra i fattori più rilevanti che rendono difficile l’interpretazione delle evidenze sull’argomento presenti in letteratura, vi è senza dubbio la disomogenea definizione dei cosiddetti “fuoripasto”, che spesso influenza i risultati dei diversi studi.

Via nutrition-foundation.it

Bambini, a tavola!

Franco Berrino, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano spiega rischi e pericoli di un’alimentazione sbagliata in età pediatrica. E i trucchi da seguire al supermercato e in cucina

 

Via repubblica.it

Junk food: in Inghilterra la pubblicità corre su siti, app, social network. E i bambini ingrassano… | Il Fatto Alimentare

In Gran Bretagna, dove la pubblicità di cibo-spazzatura è vietata durante le trasmissioni televisive rivolte ai bambini, la Children’s Food Campaign (un programma per migliorare l’alimentazione dei più piccoli promosso dall’associazione no profit “Sustain” della British Heart Foundation) ha realizzato un rapporto  sui modi più o meno subdoli utilizzati dai produttori di junk food per reclamizzare i loro articoli ai più giovani. Nell’elenco troviamo: siti internet, personaggi dei cartoon, gadget, applicazioni per smartphone, suonerie, giochini elettronici e fanpage sui social network.

via – Il Fatto Alimentare.

Mensa, così i bimbi imparano a mangiare

Mettere d’accordo genitori, bambini e nutrizionisti su come dovrebbe essere la mensa scolastica ideale è come tentare la quadratura del cerchio. Ed è forse naturale che sia così, perché diverse sono le aspettative e i bisogni che il cibo a scuola dovrebbe poter soddisfare. Per un nutrizionista la mensa giusta dovrebbe essere sana, varia, in linea con le raccomandazioni del ministero della Salute e dell’Inran, quindi ispirata alla dieta mediterranea.

via repubblica.it

Gli spot influenzano le scelte alimentari dei bambini

Negli Stati Uniti si discute molto sul ruolo della televisione e degli spot nel determinare le scelte alimentari dei bambini. La pubblicità delle merendine e dei fast food potrebbe indurre i bambini a scelte poco sane, tanto che il tempo passato davanti alla tv è considerato da alcuni esperti un fattore di rischio per l’obesità. Ma è lo stile di vita poco attivo che porta a vedere molta tv e molti spot, o sono gli spot che inducono a mangiare il “cibo spazzatura”? In questo contesto, quale ruolo possono avere i genitori? La ricerca pubblicata sul Journal of Pediatrics ha valutato l’impatto della pubblicità sulle scelte fatte dai bambini, la forza di queste scelte e l’eventuale forza di persuasione dei genitori.

Sono stati coinvolti 75 bambini tra i 3 e gli 8 anni, che guardavano la tv in media per tre ore al giorno. Nel test alcuni bambini guardavano programmi televisivi intervallati da pubblicità di snack di mele, altri, sempre scelti a caso, guardavano programmi con spot di patatine fritte. In ognuno di questi due gruppi alcuni bambini ricevevano consigli dai genitori, altri erano lasciati liberi di scegliere di mangiare quello che volevano.

È emerso che i bambini tendono a scegliere il prodotto pubblicizzato e che l’intervento dei genitori ha un effetto modesto. “I risultati suggeriscono che l’influenza della pubblicità sulla scelta di cibi salutari dei bambini può essere considerevole” scrivono gli autori, aggiungendo che “l’influenza dei genitori ha solo un lieve effetto di moderazione degli spot”.

Per approfondire : Advertising Influences on Young Children’s Food Choices and Parental Influence. Ferguson CJ, Muñoz ME, Medrano MR. J Pediatr. 2011 Oct 7. [Epub ahead of print]

Milano Ristorazione: tutte le novità in un’intervista esclusiva al nuovo presidente Gabriella Iacono | Il Fatto Alimentare

Intervista alla nuova presidente di Milano Ristorazione: un esempio di gestione partecipata nella definizione dei menu e per l’introduzione sperimentale di nuovi piatti.

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Mense modello premiate da Italia a Tavola. Scelgono biologico, filiera corta e commercio equo | Il Fatto Alimentare

Durante il convegno Italia a Tavola svoltosi a Roma il 25 ottobre, il Movimento difesa del cittadino  ha premiato due “esempi virtuosi” nel campo della ristorazione collettiva.

via| Il Fatto Alimentare.

L’hamburger va via, arriva la farinata

Carote, finocchi e sedano crudi a inizio pasto, farinata di ceci, zuppe di verdura con i crostini, ma anche pizza, gelato, tortellini di carne e bastoncini di pesce. E soprattutto prodotti biologici, se possibile “a chilometro zero”. Basta invece con la frittata gommosa, la pasta alla besciamella, le zucchine surgelate, la carne macinata e il prosciutto cotto ai solfiti. Con una inedita collaborazione fra genitori e Comune, inaugurata col nuovo corso della giunta Pisapia, da quest’anno si cambia anche nelle mense scolastiche, dopo stagioni di protesta e persino di denunce contro Milano Ristorazione, la municipalizzata che sforna 75mila pasti al giorno per gli alunni milanesi.

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